HAI BISOGNO DI UNO PSICOLOGO? COME CAPIRLO

A volte può capitare che un evento inaspettato (la morte di una persona cara, un licenziamento, un segreto che viene a galla) possa turbarti molto, a tal punto da far vacillare tutte le tue certezze. In questi momenti può essere utile avere un parere esterno, che ti aiuti a vedere la situazione da altre prospettive. 
Se invece lo stress perdura, e non riesci a collegarlo a nessuna situazione specifica, oppure è legato in generale alla tua vita, ti invito a non scoraggiarti. Se pensi sia impossibile cambiare la situazione, vale la pena comunque riflettere su come affrontarla emotivamente.

Avete perso la vostra complicità, avete cominciato a desiderare cose differenti e vi sembra di non andare più d’accordo su nulla. Vi siete parecchio allontanati, tanto che a volte sembra di fare vite separate.

O al contrario, passate molto tempo assieme, forse troppo, e a volte sarebbe bello che ciascuno facesse qualcosa per conto proprio.

È difficile dirsi le cose che si pensano davvero. È facile fraintendersi reciprocamente, perché la tensione è alta tra voi. Ormai lasci correre tutto. Non sei contento.

In questa situazione può essere utile trovare un terzo esterno che possa fare da ponte tra voi e riattivare la comunicazione perduta. È possibile comprendere il punto di vista dell’altra persona, pur non essendo d’accordo con la sua posizione.

Non sai più come relazionarti con il capo ed i colleghi, l’atmosfera è tesa ed alzarti ogni mattina per andare al lavoro è molto pesante.Vorresti cambiare questa situazione, ma non sai come fare. Non hai energie e non vedi nessuna via di uscita.

In queste situazioni è molto importante capire al meglio in quale posizione mettersi per provare a mantenerla, senza farsi coinvolgere in questioni che riguardano gli altri colleghi di lavoro.

Può valere la pena rinunciare a qualcosa, ad esempio per allontanarsi da situazioni molto conflittuali.

Gli attacchi di panico e l’ansia ti rendono la vita impossibile. Vivi nel costante timore di poterti trovare ancora nel panico, quando sei al lavoro, in macchina, fuori a cena con gli amici. Sei arrivato al punto di sentirti al sicuro solo quando stai in casa. La tua vita sociale ne risente. Sei preoccupato e ti senti in trappola.

Vuoi approfondire questo argomento? 
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I figli crescono e soprattutto cambiano. Talvolta è difficile comprendere questi cambiamenti, che sembrano nuove difficoltà o comportamenti “non sani”. Si svegliano spesso la notte, sono molto nervosi, spesso piangono, non ascoltano, fanno di testa loro, hanno cominciato a dire bugie, e ti sei accorto che ci sono ormai molti segreti tra voi. Questi cambiamenti preoccupano voi genitori e non sapete bene come correre ai ripari. Spesso vi capita di arrabbiarvi, anche tra voi genitori, perchè magari non siete d’accordo sulla decisione da prendere.

Perché in certi momenti mangi molto, o perché, al contrario, non riesci a mangiare quasi nulla. Il cibo è un pensiero fisso. E questa cosa è ormai un segreto che non vuoi condividere con nessuno. Soffri di disturbi alimentari, come l’anoressiae bulimia nervosa, temi di esserci caduto dentro.

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Il disagio può manifestarsi in molti modi, con un’intensità ed una frequenza che variano da persona a persona.

L’ansia, per esempio, può essere persistente e durare tutta la giornata, o manifestarsi all’improvviso e senza motivo. Oppure potresti sentirti tristee apatico, tanto che alzarti dal letto è difficile. A volte capita che ti fissi su alcuni pensieri in modo ripetitivo. Sei mentalmente così teso che anche il tuo corpo è dolorante. Non riesci più a concentrarti su nulla. Ti senti demotivato.

Hai smesso di credere che le cose possano migliorare.

Quando il disagio che senti ti fa vivere male, e finisce per coinvolgere e danneggiare i tuoi rapporti con la famiglia, gli amici ed i colleghi di lavoro, potrebbe esserti utile un consulto con uno  psicologo-psicoterapeuta. 

Lo psicologo-psicoterapeuta è un professionista formato in modo specifico sulla cura della crisi psico-affettiva della persona in relazione ai suoi contesti di vita, ad esempio: sociale, amicale, familiare, lavorativo, scolastico.

Nel corso degli incontri,

• capiamo insieme quali sono le possibili ragioni del tuo star male;
• mettiamo a fuoco i meccanismi all’origine del malessere, con una particolare attenzione al legame tra meccanismi interni affettivi e dinamiche esterne relazionali-ambientali;
• decidiamo quale intervento è utile ad affrontare la situazione.

Se sei interessato a sapere qualcosa in più del modo in cui lavoro, puoi visitare la pagina del mio sito “di cosa mi occupo”

Di tutto quello che vuoi.

Se non sei sicuro di essere nel posto giusto, puoi cominciare col chiedere “ulteriori informazioni”, così da risolvere i tuoi dubbi.

Se pensi di non sapere esattamente spiegare il motivo per cui ti trovi dallo psicologo, non ti preoccupare, assieme si può trovare un modo per comprendere meglio la situazione in cui ti trovi. Non è necessario avere le idee chiare prima di cominciare.

Desideri che qualcuno ti aiuti, ma temi di non riuscire a dire una sola parola, perché spesso succede che ti blocchi e la testa si svuota. È un timore comprensibile, in effetti stai parlando di cose molto personali con una persona che non conosci.

Ma non farti bloccare da questo. Infatti, potresti scoprire che parlare con uno sconosciuto (ma in un clima riservato) è utile a raccontare con maggiore libertà.

Inoltre considera che lo sconosciuto psicoterapeuta è lì per ascoltarti con tutta l’attenzione e la sensibilità necessaria, e sicuramente non ti giudicherà per quello che dici e per come lo dici.

In prima battuta, è previsto un primo incontro.

È un colloquio esplorativo, di prima conoscenza.

Non è importante dire tutto e farlo in modo per forza chiaro. Ma è utile essere il più possibile sé stessi, compresi gli eventuali limiti che questo comporta.

Può succedere che, ad esempio, la persona eviti di raccontare fino in fondo la sua situazione, perché ancora non è pronta.

Non ti preoccupare, si vedrà più avanti come e se affrontare la cosa. Instaurare una dimensione di sufficiente fiducia per approfondire un poco di più la conoscenza.

Successivamente al primo incontro, si può decidere di proseguire nella seconda fase: la consultazione psicologica. Si prende il tempo di qualche incontro per comprendere meglio la situazione. Può essere utile recuperare alcuni passaggi della tua vita, ripercorrere momenti significativi della situazione che stai vivendo, ricostruire fatti e situazioni che ti mettono in difficoltà. Aggiungere dettagli sui personaggi della tua storia, che ha spesso a che fare con le persone che “ami” o che “odi”.

Questo racconto è libero e lo psicoterapeuta può farti qualche domanda per approfondire aspetti che possono aiutare ad inquadrare meglio la tua situazione.

Alla fine di questa seconda fase è possibile stabilire se e come è opportuno proseguire.

Il percorso successivo va calibrato sulle tue esigenze e sul quadro che emerge dalla consultazione. Così si potrà decidere la tipologia di percorso, la sua durata, la frequenza degli incontri, ed eventuali ulteriori consulti con altri professionisti.

Se hai voglia di avere qualche dettaglio in più sul mio lavoro, ti invito a visitare a pagina del mio sito “DI COSA MI OCCUPO“.