SONO ADOLESCENTE. ASPETTO UN BAMBINO. COSA FACCIO?

• Cambiamenti Personali, della propria vita, dei programmi, delle priorità. E’ necessario farsi carico della situazione e far fronte alle conseguenze. Si devono prendere decisioni importanti. Pensare al proprio aspetto che cambia, alla pancia che cresce. E spaventa. Visite mediche, esami. E la scuola? Che fine fa? Gli amici? E il ragazzo che è padre del bambino? Come si può affrontare tutto questo? Si sente dentro una grande confusione.
• Cambiamenti Familiari, dirlo ai propri genitori sembra la cosa più difficile del mondo. Chissà come reagiranno…Il loro giudizio ti preoccupa. Ti vergogni, ti senti in colpa. Certo è possibile che non la prendano bene, ma è utile dirglielo per avere tutto l’aiuto di cui hai bisogno.
• Cambiamenti Sociali, cosa diranno di te? Come fai a dirlo agli amici? E a scuola? Non potrai fare più quello che ti piace? Forse pensi di dover diventare improvvisamente grande e non sai da che parte cominciare.

Non rimanere da sola e non tenere questo segreto troppo a lungo. Il silenzio renderà la tua situazione più pesante da gestire.

Cerca un adulto con cui confidarti perché in questa situazione è necessario.

Verifica il tuo stato di gravidanza. Per esserne sicura.

In prima battuta puoi comprare un test di gravidanza in farmacia. Il consiglio è quello di farne più di uno, almeno due. Se il risultato positivo è confermato due volte, con due test, allora è necessario rivolgerti ad un medico ginecologo o recarti presso un consultorio, dove sarà possibile fare tutti gli esami necessari. Probabilmente ti prescriveranno di fare un esame del sangue che accerta senza dubbio la gravidanza oppure direttamente sarà possibile fare un’ecografia al ventre.

Mi raccomando fatti accompagnare da qualcuno di cui ti fidi.

Capire cosa è meglio fare non sarà semplice. Sarai combattuta tra diverse strade possibili. Non sei abituata ad essere indecisa, ma in questa situazione non sai davvero cosa fare. E’ possibile che non sarai convinta completamente della decisione che prenderai. E così entrerai presto nel mondo degli adulti, perché dovrai prendere una “decisione da grande”.

Interrompere la gravidanza è una decisione davvero difficile. Lo è anche per le persone adulte. Prenditi il tempo necessario, ma sappi che questo tempo non può essere infinito perché entro la dodicesima settimana dall’inizio della tua gravidanza dovrai prendere per forza una decisione.

Infatti, la dodicesima settimana è il tempo massimo (per legge) entro il quale potrai interrompere volontariamente la gravidanza (IVG, aborto volontario). Dovrai andare in ospedale e farne richiesta il prima possibile.

Nel caso in cui decidessi di interrompere la tua gravidanza, fare i conti con questa perdita può non essere sempre semplice.

Questa scelta è tua, è personale, è intima. Ma non rinunciare al confronto con le persone di cui ti fidi e cogli ogni occasione utile a riflettere sulla decisione che devi prendere.

Fare e rifare i discorsi su questa cosa è normale. E serve per prendere la decisione giusta per te.

Oltre la dodicesima settimana dovrai per forza portare avanti la tua gravidanza.

Da questo momento in poi potrai decidere di tenere il bambino o darlo in adozione.

In qualsiasi caso non sarà una strada in discesa, almeno all’inizio.

Se ti è possibile coinvolgere il papà del bambino, fallo. Anche lui come te è protagonista di questa storia.

Voi ragazzi non siete in una posizione semplice. Certe volte sembra che le decisioni non ti spettino affatto. Come se nessuno ti tenesse in considerazione. O peggio senti la condanna delle persone attorno, perché la colpa è tutta tua.

Nessuno vede che anche tu stai male per quello che è successo. Ti spiace e sei spaventato che altre persone, compresa la tua ragazza, prendano delle decisioni per te. Decisioni che tu non condividi affatto.

“Essere padre” ti sembra una cosa lontana ed impossibile, che non può essere successa a te. Il fatto che sia lei a portare il bambino in grembo, ti allontana in qualche modo dalla realtà. Non ti sei reso conto davvero di quello che sta succedendo.

Forse è anche un modo di tenere le distanze, perché la situazione ti spaventa.

Tu, come lei, hai bisogno, avete bisogno di farvi aiutare. Non estrometterti dalla situazione, perché questa è una cosa che riguarda da vicino entrambi.

Cari genitori dei ragazzi di cui stiamo parlando, anche voi in qualche modo siete protagonisti di questa storia. Data la giovane età dei vostri figli è necessario intervenire, ma non è semplice farlo.

Vi verrebbe da prendere decisioni per loro, perché vi sembra una situazione troppo grande per loro da gestire. E siete preoccupati che non ce la facciano.

In questa situazione si può tendere ad agire, per risolvere i problemi. Lo capisco, ma è bene non dimenticare che la cosa che sta succedendo è delicata per loro, anche emotivamente. E di questo è necessario tenere conto, davvero.

Crescere non è semplice, ed integrare nella propria vita un fatto simile non è banale. Le esperienze che si fanno nel corso della vita aggiungono credenze dentro di noi, su se stessi e sul mondo. Il modo di vedere le cose e di affrontarle è collegato a queste credenze interne.

Ecco alcuni esempi pessimistici di come l’esperienza di una gravidanza (come molti altre esperienze adolescenziali) può influenzare i pensieri ed i sentimenti di un giovane.

• Essere rovinati per sempre. Dal dolore, dalla vergogna, dal senso di colpa. Sarà difficile poter riparare la ferita. Un senso di mancanza di valore può pervadere la vita.
• Essere immuni. Se ho superato questa posso superare qualsiasi cosa. E’ una visione molto centrata su di sé e che mette il mondo degli affetti lontano. Così si continua ad avere la sensazione di essere immuni.
• Essere madre ed essere padre. Sono talmente concentrati e dedicati a questa missione, che hanno lasciato perdere qualsiasi altra cosa della loro vita. Invece, data la loro giovane età sarebbe molto importante che continuassero nel contempo a trovare un modo di vivere anche la loro vita di adolescenti, senza la quale non sarà loro possibile crescere.
• Essere risarciti. Si prova un forte senso di ingiustizia per ciò che è perduto. Si è sicuri che non tornerà mai più indietro. Che rabbia. E’ forte il bisogno di rivendicare il proprio posto nel mondo ed il desiderio di essere risarciti per il dolore provato.

Cito questi esempi per condividere con voi la necessità di aiutare il giovane in difficoltà a rielaborare e metabolizzare le esperienze difficili della sua vita. Per evitare che esse si cristallizzino in modi che non sostengono la loro crescita.

La solitudine di solito è nemica della gravidanza. E’ un’esperienza estremamente complessa che può essere sostenuta e compresa anche con aiuti esterni professionali e non professionali. Ostetriche, puericultrici, ginecologi, pediatri, psicologi, altre mamme e papà. E’ importante conoscere cosa succederà durante l’eventuale gravidanza, come affrontare la sua possibile interruzione. O altrimenti come affrontare il parto, e poi tutto quello che arriverà dopo, un neonato che mangia, dorme, cresce, vive. Avere qualcuno con cui parlare dei propri dubbi, delle proprie difficoltà è di grande sollievo. “Non essere capaci” è normale, perché tutto è nuovo.

Ecco la situazione in Italia: secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza relativi all’anno scolastico 2016/17, le adolescenti coinvolte in una gravidanza precoce sono state 2 su 100, i numeri sono raddoppiati rispetto all’a.s.2015/16. Dati riscontrati anche se in Italia il fenomeno delle madri adolescenti è spesso invisibile socialmente e statisticamente. 

L’educazione alla sessualità e all’affettività è utile sia a scuola, sia in famiglia.

Per promuovere una sessualità sana e sicura, non basta acquisire  semplicemente informazioni e conoscenza sul tema, che facilmente si trovano ad esempio in rete. Ma si tratta di sviluppare la propria identità sessuale, liberamente, nel rispetto di se stessi e degli altri.

L’adolescenza è un momento delicato. La sessualità nascente è una degli aspetti che caratterizzano questa fase della vita. La sperimentazione, anche della sessualità, è fisiologica alla crescita. Ma occorre aiutare i ragazzi a fare i passi senza fretta. Non è semplice, dato le spinte precocizzanti che caratterizzano il mondo in cui viviamo. Un mondo che offre consumi (alla portata di click) facili e alla portata di tutti. E allora perché non provare tutto quello che è possibile provare?

Un dialogo aperto e sincero su questi temi aiuta a promuovere tra i giovani maggiore consapevolezza e cura nei confronti di sé e degli altri.

Tenete presente però al contempo che dialogare non vuol dire sapere tutto o dirsi tutto. E’ invece necessario aiutarli a sviluppare una sfera di intimità e riservatezza personale. Si tratta della libertà di dire di no, di non lasciare entrare qualsiasi persona che lo chiede nel proprio mondo. Compresi i genitori. Questo li aiuterà nel tempo ad essere più consapevoli di sé