FIGLI CHE DICONO BUIGIE SULLA SCUOLA: COSA FARE?

• Mentono perché non vogliono deludervi: in apparenza potrebbe sembrare che a loro, del vostro giudizio di genitori, non importi nulla, ma non è così! Hanno bisogno di sentirsi accettati, vorrebbero che il vostro giudizio fosse positivo, ma a scuola, magari, collezionano insufficienze oppure pensano di non essere all’altezza delle vostre aspettative.

COSA EVITARE: è bene trattenersi  da accuse definitive che non lasciano via di scampo: “Sei una delusione”, “Non cambi mai, sembra che tu voglia rimanere un mediocre”.La speranza che le cose possano cambiareè necessaria per mettere in moto il cambiamento stesso. Se i ragazzi non ce la stanno facendo, forse sarà necessario ridimensionare le vostre aspettative per un periodo o più.

COSA FARE: è importante che i vostri figli capiscano che li amate indipendentemente dalla scuola e dai voti che ricevono. È fondamentale rilevare le difficoltà, ma lo è ugualmente sostenere i loro punti di forza, anche in ambiti diversi dalla scuola. Il successo scolastico non è sempre e comunque al primo posto.

• Mentono per affermarsi come soggetti, anche diversi da voi: può accadere attraverso comportamenti di ribellione. Affermano la loro autonomia decisionale, facendo esattamente il contrario di quello che desiderano i genitori. Se per voi è importante la scuola, probabilmente per loro non lo sarà, almeno in questa fase.

COSA EVITARE: sono da evitare un eccessivo controllo degli aspetti prestazionali ed un continuo interessamento dell’andamento scolastico.Un’eccessiva identificazione del genitore con le problematiche scolastiche del figlio non aiuta il ragazzo a trovare una sua più autentica motivazione allo studio.  

COSA FARE: certo la scuola è importante ed ha senso che sia un concetto condiviso in casa. Però forse questo è un momento in cui prendere reciprocamente un po’ di distanze, e guardare la situazione come un problema non vostro, ma di vostro figlio. 

• Mentono perché temono di essere puniti: hanno paura di una “brutta reazione” da parte vostra, per esempio che sequestriate loro lo smartphone o che non li facciate più uscire, e stop a ogni sport. Sanno che “se non si comportano bene” o se c’è un problema a scuola, in automatico scatterà la sanzione.

COSA EVITARE: il metodo sanzionatorio funziona fino ad un certo punto, ma quando i figli crescono un po’ le tecniche di evitamento della verità si affinano e la paura della punizione diminuisce. Il senso della punizione va condiviso, anche se rimarrà non accettato da loro.

COSA FARE: è preferibile identificare punizioni che non isolino e che non mortifichino. Dare loro la possibilità di fare esperienze riparative e vitali. Che sostengano il cambiamento e l’individuazione di nuove prospettive anche per loro. Non interrompete il dialogo, anche se sembra in alcuni periodi di non  capirvi proprio.

• Mentono per richiedere attenzioni: potrebbero farne una così grossa per suscitare in voi l’attenzione desiderata. “Guardami! Esisto!” in questo caso il disagio potrebbe non essere legato alla scuola.Vi sentono lontani, concentrati su altri problemi o sul lavoro e cercano di richiamare la vostra attenzione.

COSA EVITARE: questi segnali vanno ascoltati, perché il rischio è quello che i ragazzi entrino nel turbinio di un’escalation di agiti sempre più gravi.

COSA FARE: se i vostri figli vi stanno chiedendo aiuto, è bene cercare di affrontare la situazione assieme. Non proponete rapide soluzioni, perché l’aspetto pratico è possibile che per loro non sia il più importante. L’attenzione va rivolta al piano affettivo-relazionale. 

Evitate di agire impulsivamente.

Quando scoprite che vostro figlio ha detto una bugia su un brutto voto o vi ha nascosto una nota, prendete il tempo di riflettere un momento. Le motivazioni che lo hanno portato a mentire possono essere tante. È normale sentirsi un po’ delusi, magari anche presi in giro, ma non cedete alla rabbia e cercate di capire perché è successo. È importante poterne parlare e ascoltare le loro motivazioni. È utile chiamare in causa persone esterne alla famiglia, ad esempio la scuola, gli insegnanti, lo sportello scolastico della scuola, mostrando che quando si è in difficoltà è importante poter chiedere aiuto. Soprattutto se si sente che è difficile farcela da soli.

La punizione non è la prima risposta da dare. Ma datevi il tempo di capire se è necessaria e come metterla in atto. È molto importante che la sanzione alla trasgressione permetta ai ragazzi di riparare al danno fatto a loro stessi ed agli altri. Ad esempio in termini di fiducia e di valore di sé. Potreste trovare loro un lavoretto pomeridiano, un’attività di volontariato, di affiancamento all’allenatore o di doposcuola a ragazzini più piccoli di loro. La punizione non deve essere altra sofferenza in aggiunta a quella che già c’è. Ma deve sostenere i ragazzi a trovare nuove spinte vitali che li supportino ad uscire dal vuoto motivazionale in cui sono sprofondati. 

Se non trovate buone idee fatevi aiutare!