ATTACCO DI PANICO: IL MIO TERRORE!

• Non sottovalutare la situazione in cui ti trovi. L’ansia è un campanello di allarme, è un modo di rendere evidente uno stato di tensione interno, che altrimenti (forse) negheresti.
• E’ utile comprendere “cosa scatena” la tua ansia, e come affrontare la situazione.
• Prenditi cura di te. Parlane con le persone che hai vicino, parlane con il tuo medico, informati sulla rete (attenzione alle indicazioni poco serie), chiedi un consulto psicologico.
• Non stare solo, è difficile affrontare queste situazioni in solitudine. “Stare soli” alla lunga aumenta la paura e il pericolo di autosuggestione.

Uno specialista (psicologo-psicoterapeuta) può aiutarti ad inquadrare la tua situazione ed individuare azioni utili ad uscirne.

Perché è utile il consulto psicologico nel caso di attacchi di panico?

Con l’aiuto dello psicologo-psicoterapeuta:

• esprimi e metti a fuoco le tue paure, senza timore di essere giudicato o fare brutta figura;
• trovi supporto rispetto alla rassegnazione e al pessimismo che ti assalgono;
• trovi un po’ di sollievo, non sei più solo;
• recuperi fiducia nella possibilità di cambiamento;
• rifletti se sia il caso o meno di intraprendere un percorso psicologico di cura, e quale sia la tecnica di intervento adatta a te (terapia di gruppo, psicoterapia, ecc.);
• ti curi della mente, dei pensieri, ma anche del corpo, che in questo momento sta esprimendo con tutte le forze che c’è qualcosa che non va;
• pensi all’utilità di un consulto psichiatrico, per l’assunzione di farmaci;
• valuti se è il caso di affiancare interventi-tecniche corporee che possono aiutarti ad alleviare la tua tensione (fisioterapia, agopuntura, osteopatia, ecc.).

GRUPPO DI PSICOTERAPIA

Nel caso degli attacchi di panico, e dei disturbi d’ansia in generale, un percorso di terapia di gruppo è particolarmente indicato.

I punti di forza del gruppo:

• contrasta il senso di solitudine,
• offre rispecchiamenti multipli, arricchendo l’esperienza affettiva e relazionale,
• crea occasioni di esperienze riparative, per superare momenti traumatizzanti,
• è un terreno protetto nel quale affrontare la propria aggressività ed eventuali situazioni conflittuali;
• L’elaborazione ed il superamento del conflitto incentiva la crescita personale.

CONSULTO PSICHIATRICO

E’ utile considerare la possibilità di ricorrere ai farmaci. Preferisco sempre collaborare con un medico specializzato in questo, dunque con uno psichiatra. Lo scopo è quello di stabilizzare il più possibile la situazione di ansia e di stress in cui ti trovi, e contenere i picchi di preoccupazione. I farmaci aiutano anche chi ha problemi di insonnia (fatica ad addormentarsi, frequenti risvegli). Questo ti aiuta a recuperare energie. Utili a mettere in moto un cambiamento.

Le cause dell’attacco di panico possono essere svariate. L’attacco di panico è di solito una modalità irrazionale di esprimere preoccupazioni e tensioni, di cui la persona è inconsapevole o che sono difficili da accettare.

Ad esempio:

• Non ti sopporti, se potessi scompariresti. Convivi con un senso di vergogna costante. Tutti vanno avanti, tranne te. Sei sopraffatto dal panico, perché non sai come uscirne.
• Quando sei insoddisfatto del tuo lavoro, vorresti cambiare, ma per mille motivi non ti riesci a decidere. Non hai un’alternativa altrettanto certa. In genere non ti piacciono molto i cambiamenti e temporeggi.
• Nei posti chiusi ti viene il panico. E’ peggio quando sei sottoterra (mezzi pubblici, gallerie), o in posti dove non si vede fuori (ascensore). Non sai come mai, e ormai eviti tutte queste situazioni.
• In genere ottieni buoni risultati, nello studio, nel lavoro, nello sport. Ma passi molto tempo a riflettere, anche troppo, sulle cose. hai mille pensieri nella mente e sei sempre in ansia, a pensare e ripensare tutto quello che succede attorno a te. Quasi nessuno lo sa. Sei molto affaticato.

Le cause principali dell’attacco di panico sono di solito:

• Conflitto interno: cioè quando c’è un conflitto dentro di te, che non riesci a risolvere o ad esprimere. Puoi non esserne consapevole. Oppure ti sembra una cosa poco importante. Puoi tendere a sottovalutare la situazione. O a cercare di non pensarci.
• Desideri e realtà: a volte la realtà non corrisponde a ciò che tu desideri (lavoro, amicizie, amore). Non è facile: ridimensionare le proprie aspettative e fare i conti con la realtà, accettandola. Certe volte questo processo richiede tempo. E anche quando razionalmente una cosa l’hai accettata, può essere che profondamente dentro di te non ci riesci. Questa non accettazione può scatenare ansia e panico.
• Autosuggestione e allarme: potresti fare pensieri frequenti e ripetitivi sulla tua situazione, sull’impossibilità di cambiare, e sul pericolo che possa riverificarsi un attacco di panico. Questi pensieri caratterizzano fortemente la tua vita, come una voce narrante, che si attiva durante molte delle attività quotidiane. Spesso sono questi stessi pensieri ad innescare una reazione di preoccupazione e ansia (autosuggestione).

I sintomi dell’attacco di panico sono di tipo psico-somatico. Cioè sono manifestazioni fisiche, scatenate da una ragione psichica-emotiva non sempre chiara. Quindi, il corpo dice ciò che la mente fa fatica ad esprimere. E’ come un segnale d’allarme, che indica una situazione, uno stato, una condizione per certi versi “non più sopportabile”. E’ utile dare ascolto a questo segnale, perché di solito riguarda degli aspetti rilevanti della vita delle persone.

Alcuni sintomi dell’attacco di panico:

Dura tra i 5 e i 20 minuti. Si percepisce senso di soffocamento, dolore al petto, tachicardia, sudorazione, brividi o vampate di calore, nausea, dolori addominali, tremori, vertigini, sensazione di svenimento, parestesie (formicolio in alcune parti del corpo), sensazione di perdere il controllo, stato di grave confusione (distacco dalla realtà), paura di morire.

• Malessere corporeo: si presenta improvvisamente e senza una motivazione concreta. Attiva stupore e forti stati di paura, panico e anche terrore. Ti puoi ritrovare molto confuso. Corri in Pronto Soccorso. Fai esami medici con il dubbio di avere una malattia grave.
• Origine psichica: spesso le persone sono incredule del fatto che sintomi “così fisici” e “così reali”, possano avere un’origine emotiva, irrazionale. Perchè non riesci a controllarti, né a dominare le tue reazioni. I ragionamenti razionali non funzionano.
• Ansia anticipatoria: paura preventiva di avere un altro attacco di panico. Spesso compare successivamente al manifestarsi del primo attacco di panico. E’ possibile che tu metta in atto strategie di evitamento di situazioni che possono scatenare l’attacco di panico e che possono metterti in difficoltà nel gestirlo.
• Isolamento: la situazione appena descritta ti può portare a diminuire le uscite, evitare luoghi frequentati, oppure lontani dai centri abitati. Timore nello stare da solo durante gli spostamenti (in macchina o sui mezzi pubblici). Puoi cominciare a preferire lo stare in casa, perché ti fa sentire più sicuro.

“Disturbi d’ansia” è il termine diagnostico che racchiude tutte le problematiche collegate a manifestazioni ansiose. L’attacco di panico si annovera tra i disturbi d’ansia. Un singolo episodio di attacco di panico non è sufficiente per diagnosticare un disturbo d’ansia. Se soffri di un vero e proprio disturbo d’ansia, gli attacchi di panico devono essere regolari e presentarsi con notevole frequenza.

Altri disturbi d’ansia sono: fobia specifica, ansia sociale, ansia generalizzata, claustrofobia, agorafobia, emofobia (paura del sangue), fobia scolare, ecc. Strettamente connessi ai disturbi d’ansia sono l’ipocondria, l’insonnia, la paranoia, lo stress. Più di uno di questi disturbi può manifestarsi contemporaneamente.